LOCATION
ITALY – SAN GIOVANNI VALDARNO
DESIGNERS STUDIO ML2, CLAUDIO ORLANDI, BRUNO GRASSO, ROBERTO MAESTRO, ANDREA IACONO, FEDERICO GIGETTI, MARCO SANI, BENEDETTO DANNA, AURELIANO DI CARLO, PAOLA PUMA, PAOLO GIANNELLI, STEFANO BERTOCCI
PROJECT YEAR 2004








Il fiume Arno da millenni costituisce il luogo dove si coagulano la maggior parte delle attività che l’uomo, nelle sue forme culturali più evolute, svolge e promuove per lo sviluppo della civiltà in questo territorio, e che si costituisce come un vero asse portante delle attività economiche che fin dai tempi più remoti traevano forza e sviluppo dal ciclo delle acque. Tuttora il sistema del bacino imbrifero del medio e alto Valdarno, costituisce una importante risorsa naturalistica, sia pure in parte compromessa dallo sviluppo urbanistico antico e recente, ed ancor più dal fascio di infrastrutture viarie e ferroviarie che lo percorrono. La percorribilità delle sue sponde, che lo configurano come un vero corridoio che conserva le caratteristiche di tali ambienti, consente lo scambio delle varie specie biologiche conservando un notevole grado di biodiversità in tutto il territorio interessato. L’idea di parco fluviale non può quindi prescindere dal problema della conservazione di questo ambiente inteso come primaria arteria naturalistica.
Ma il progetto deve porsi anche come proposta attiva di valorizzazione di tutte le componenti, sia antropiche che naturali, che ne hanno segnato i caratteri, fortemente differenziati, e che hanno prodotto uno dei paesaggi agrari e fluviali più significativi d’Italia.
Descrizione del progetto
Gli autori di questo progetto hanno inteso distinguere nettamente due livelli di progettazione: un primo livello che riguarda opere che andranno impostate e coordinate a livello sovracomunale; un secondo livello che riguarda strettamente la città di San Giovanni e il suo territorio.
Attiene al primo livello lidea di un percorso ciclabile (ciclodotto) che dovrebbe servire il territorio in modo indipendente dalla rete viaria locale, con la funzione di collegare aree oggi defilate, tale da stimolare un flusso turistico alternativo, in grado di apprezzare la bellezza di questa regione.
Attengono al secondo livello le proposte di ampliamento, riorganizzazione e adeguamento delle aree verdi esistenti in San Giovanni, la dimensione delle quali le caratterizza come giardini urbani.
In realtà i due livelli, quello territoriale e quello comunale, non sono così separabili: esistono infatti all’interno dell’area comunale problemi, come quello della regimazione e della depurazione del fiume, che appartengono a una scala superiore. Inoltre alcune parti del territorio comunale si presterebbero a localizzarci importanti strutture di servizio al parco fluviale (aree a nord poste sulla riva destra dell Arno).
Il nostro progetto si configura quindi come l’approfondimento e la verifica di una idea, applicata ad un campione sperimentale importante. Importante perché centrale rispetto al territorio e perché presenta problemi che si ritrovano in forma simile lungo tutta la valle dell’Arno, laddove il fiume traversa zone urbanizzate.
Sintesi delle idee del progetto
1- Considerare il parco fluviale di San Giovanni come un tratto urbano di un progetto più vasto, che si estenda a scala regionale, lungo il percorso dell’Arno, con l’obbiettivo di valorizzarne le rive.
2- Come asse portante di questo parco è stato pensato una sorta di ciclodotto che permetterà di guidare l’accesso al fiume, anche nelle zone poco accessibili. La realizzazione di questo ciclodotto permetterà di traversare, senza sconvolgerle, zone antropizzate, le zone degli orti, così come le zone naturali più interessanti, rendendole accessibili solo ai ciclisti e ai pedoni.
3- Valorizzare la valle dellArno, come luogo alternativo per il turismo di massa, oggi concentrato in pochi luoghi super affollati. Sarà un modo per restituire alle zone più belle di questa valle, la fruibilità negata dal passaggio di grandi infrastrutture (viarie, ferroviarie, etc.). E questa, in proporzione alle sue dimensioni, una delle valli più
congestionate dellItalia peninsulare.
4- Scopo principale di questo ciclodotto sarà di produrre una sorta di salto di scala, in modo che sia facilitato lo scambio dell’utenza da mezzi veloci di attraversamento, a mezzi lenti adatti a far apprezzare la bellezza dei luoghi, senza stravolgerli.
5- Il ciclodotto è pensato come una sorta di spina, ciclabile e pedonale, che collega le zone di parcheggio automobilistico a percorsi secondari, a cavallo, in barca, a piedi, da progettare e realizzare con le associazioni locali, il contributo delle quali è indispensabile alla riuscita del progetto.
6- Il collegamento dovrà essere realizzato anche con la rete ferroviaria e quella regionale degli autobus.
7- E da valutare, compatibilmente con le norme esistenti, se è possibile collegare questa rete alle zone di sosta autostradali, in modo che sia possibile parcheggiarvi la macchina e lasciare a piedi la zona autostradale. Per questo occorrerebbe organizzare e potenziare queste zone, oggi abbandonate al degrado (vedi parcheggio di S. Giovanni).